Los 11 del Xingu. Acto contra la criminalización de la lucha contra la construcción de la usina de Belo Monte. No pasarán!

Mientras la realización del evento, la policia civil de Pará ha enviado a la justicia una solicitud de prisión preventiva de 11 personas acusadas de participar de protestos. Entre los acusados se encuentran integrantes y asesores del movimiento Xingu Vivo pra Sempre (Xingu vivo para siempre), y un sacerdote, una monja, un pescador campesino que tuvo su casa destrozada por el liderazgo represalio, un misionero indio y un guionista de documentales de São Paulo. Sin haber probas, la empresa responsable por la construcción de la usina acusa los manifestantes de robo, formación de bandas, perturbaciones y otros crímenes.

Movimento Xingu Vivo para Sempre (http://www.xinguvivo.org.br/2012/06/26/policia-pediu-prisao-preventiva-de-ativistas-contra-belo-monte/).

Todas las acciones de represalia de ellos tendrá una acción nuestra. La persecución a los activistas que luchan contra la construcción de la usina en Belo Monte conlleva hacia una serie de reflexiones sobre lo que está ocurriendo en Altamira, Oeste de Pará. El resultado de la resistencia de los grupos que apoyan la lucha a favor de Xingu Vivo nos enseña la absoluta realidad de violencia y persecución del Consorcio Constructor de Belo Monte (CCBM) de Norte Energía y de la policía del Estado, que ha detectado la prisión preventiva de 11 personas implicadas a favor de Xingu.

De 13 a 17 de junio, sobre 300 personas se han reunido en el encuentro Xingu+23 en la comunidad de Santo Antonio, 50 km de Altamira, Pará. Uno de los objetivos fue poner de relieve la resistencia de las poblaciones de Amazonia que, hace 23 años, ha impedido la construcción de la Usina. La idea, además, fue hacer una crítica al congreso Rio+20, que no representa las ideas de parte de las poblaciones implicadas, y sociedad brasileña. Xingu+23 ha buscado formas estratégicas de luchar contra la construcción en Belo Monte, haciendo visible las voluntades y deseos de las poblaciones de los ríos, indígenas, pescadores, y otros.

El discurso de desarrollo sostenible de Norte Energia, que es vendido por medio de las inversiones en los medios de comunicación, no representa para nada el real sentido del escenario de la construcción de la hidroeléctrica. La usina es mas bien un sueño difundido por la publicidad del Estado que se ha vuelto pesadillas para los que incorporan esta realidad. Desde el principio de las obras la ciudad de Altamira se ha sometido bajo una explosión demográfica y, consecuentemente, por especulación inmobiliaria. Precios altos de los alimentos, crecimiento de los índices de violencia con destaque para asesinato y un asustador crecimiento de 160% de las mujeres víctimas de violaciones.  Todo ya previsto, pero reforzado por el no cumplimiento de las condiciones por el consorcio constructor.

Un acto contra la represalia y en solidaridad a las víctimas de la alianza  del estado brasileño con el capital financiero representado en las grandes constructoras, como Oderbrecht, Camargo Correa y Andrade Gutierrez será puesto en marcha el próximo 5 de julio en el antiguo edificio DEOPS, en el actual Museu da Resistencia, en São Paulo.

El motivo de haber elegido el edificio de DEOPS es por que son muchos los paralelos del nuestro régimen democrático con el periodo militar. El gobierno brasileiro sigue persiguiendo los que se oponen sus planes. Con un discurso de ¨interese nacional¨ violan derechos humanos y leyes de protección ambiental. Por eso el jueves nos vamos a luchar contra la represalia y persecución de la política que quiere encancerar nuestra libertad. Hoy, mañana y siempre, somos todos Xingu.

Para más informaciones:

Cuándo: Jueves,  05 de julio  a las 17h30

Dónde: Concentración en el Parque da Luz – centro de São Paulo, y caminada hacia edificio DEOPS a las 18:30

Evento: https://www.facebook.com/events/261332067304631/

Contacto: ocupasampa@riseup.net

 

Il 'Xingu 11' – Protesta contro la criminalizzazione della lotta contro Belo Monte. Non passeranno!

Il ‘Xingu 11’ – Protesta contro la criminalizzazione della lotta contro Belo Monte. Non passeranno!

Não passarão!

Non passeranno!

“Durante l’evento, la Polizia Civile del Pará, una regione al nord del Brasile, ha chiesto la carcerazione preventiva di 11 persone accusate di partecipare alle proteste contro la costruzione della diga di Bello Monte. Tra gli imputati nell’inchiesta ci sono membri e organizzatori del Movimento Xingu Vivo para Sempre, un prete che pregava la messa, una suora, un pescatore che ha avuto la sua casa distrutta dal Consorzio pochi giorni prima, i missionari della causa indigena e un documentarista di São Paulo. Senza prove, il gruppo di società responsabili della diga (CCBM) accusa queste persone di rapina, formazione di banda e disturbo della pace, tranne altri crimini. ”

Movimento Xingu Vivo para Sempre  (http://www.xinguvivo.org.br/2012/06/26/policia-pediu-prisao-preventiva-de-ativistas-contra-belo-monte/)

Ad ogni azioni loro, reagiremo. La persecuzione degli attivisti che lottano contro la costruzione della diga di Belo Monte ci spinge a riflettere su ciò che, in realtà, sta accadendo in Altamira, paesino ad ovest del Pará. La resistenza dei gruppi che sostengono Xingu Vivo ha provocato l’apertura alla luce della violenza e delle persecuzioni emanate dal consorzio di costruzione di Monte Belo, Norte Energia e della Polizia di Stato, che ha ordinato l’incarcerazione preventiva di undici persone collegate alla lotta nel Xingu.

Dal 13 al 17 Giugno, una media di 300 persone hanno partecipato alla riunione Xingu+23 nella comunità di Santo Antonio, a 50 chilometri d’Altamira. Uno degli obiettivi era quello di ravvivare lo spirito di resistenza dimostrata dal popolo della Amazonia, che 23 anni fa, fermò la costruzione della diga. Oltre a questo, un grido si è formato in gola. Il grido è: “La Rio+20 non ci rappresenta”. L’incontro Xingu+23 ha cercato di modi e strategie per prevenire Belo Monte dalla fase di costruzione, oltre a dare visibilità per le comunità locali pregiudicate – pescatori, popolazioni indigene e altri – , in contrasto con il cinismo del governo brasiliano.

Il cosiddetto sviluppo sostenibile del Norte Energia, ‘vendute’ attraverso massicci investimenti nei media di massa, non riflette la verità sul scenario della costruzione della diga. Mentre Belo Monte è descritto dalla pubblicità del Governo come un sogno, è in realtà un incubo per chi deve convivere con la sua realtà. Dal momento dell’inizio della costruzione, Altamira ha avuto subito una esplosione demografica (da 95 mille abitanti a 195 mille) e di conseguenza ha visto la speculazione vera e propria dello Stato, un aumento dei prezzi alimentari, un incremento degli incidenti e degli indicatori della violenza, mettendo in evidenza l’omicidio, ed un aumento terribile di 160% nel numero di vittime di stupro. Mentre questi problemi erano già stati previsti, sono stati peggiorati dal fatto che il consorzio non ha rispettato le condizioni di costruzione.

Una protesta contro la repressione e in solidarietà con le vittime del alleanza tra il governo brasiliano e le aziende private, rappresentate da società di costruzione importanti – Odebrecht, Camargo Correa e Andrade Gutierrez -, si svolgerà questo Giovedi, 5 giugno, di fronte all’edificio del ex-DEOPS (Departamento Estadual de Ordem Política e Social), centro di indagine e tortura della polizia di stato durante la dittatura militare in Brasile, ora chiamato Museu da Resistencia, vicino alla stazione Luz, a São Paulo.

Perché la protesta davanti al DEOPS in solidarietà con le vittime di persecuzione politica nel Xingu? Perché la nostra democrazia attuale espone modelli simili al periodo passato militare. Cioè, come se non è già abbastanza grave che il governo brasiliano sta facendo rinascere un piano concepito sotto il periodo militare, questo governo detto “democratico” persegue anche chi si oppone ai suoi piani. Coloro che sono stati perseguitati in passato, sono ora i persecutori. Essi chiedono l’incarcerazione degli attivisti che osano protestare contro un progetto di R$ 30 miliardi (circa 13 miliardi di euro). Questo fa parte dei piani del governo brasiliano per la crescita economica, ad ogni costo. In nome del “interesse nazionale”, che distrugge qualunque cosa che si trova sulla loro strada. Questo Giovedi, scendete in piazza contro la persecuzione e la repressione politica che ci spoglia della nostra libertà in questo sistema danneggiato.

Hoje, amanhã e Semper, Somos Todos Xingu!

Oggi, domani e sempre, siamo tutti Xingu!

Quando:
Giovedi, 5 giugno alle ore 17:30 (SP-BR)
Dove: riunione al parco Luz, centro di São Paulo
Che cosa: raggiungere a piedi l’edificio ex-DEOPS alle 18:30 (SP-BR)

Evento: https://www.facebook.com/events/261332067304631/

Informazioni di contatto
ocupasampa@riseup.net
Luiza Damigo / ufficio stampa +55 (11) 8504 4145

PERSEGUIÇÃO POLÍTICA NO XINGU

Integrantes do Movimento Xingu Vivo Para Sempre de Altamira, Pará, e outros individuos que participaram do Xingu + 23, evento que ocorreu no mesmo local e que luta contra a construção da usina de Belo Monte, sofrem perseguição Política. 11 pessoas foram acusadas de participar dos protesto contra a Hidrelétrica de Belo Monte. Entre os acusados, um Padre que rezou a missa e abençou o encontro, uma freira, um pescador que teve sua casa destruida pelo Consórcio Construtor, missionários indigenistas e um documentarista de São Paulo.
http://www.xinguvivo.org.br/2012/06/26/policia-pediu-prisao-preventiva-de-ativistas-contra-belo-monte/

por favor, repassem. compartilhem! é muito importante.

 


Polícia pediu prisão preventiva de ativistas contra Belo Monte
Sem provas, concessionária responsável pela usina acusa 11 pessoas de roubo, formação de quadrilha e perturbação, entre outros crimes. Pedido de prisão ainda não foi aceito
Publicado em 26 de junho de 2012

A polícia civil do Pará pediu à Justiça a prisão preventiva de 11 pessoas acusadas de participar dos protestos contra a construção da usina hidrelétrica de Belo Monte entre os dias 13 e 17 de junho, durante a realização do evento Xingu +23 na Vila de Santo Antônio, a 50km de Altamira, oeste do Pará. A representação pela prisão preventiva aguarda o parecer do Ministério Público Estadual (MPE).

Entre os acusados no inquérito estão integrantes e assessores do Movimento Xingu Vivo para Sempre, um padre que rezou uma missa e abençoou o encontro, uma freira, um pescador que teve sua casa destruída pelo Consórcio poucos dias antes, missionários indigenistas e um documentarista de São Paulo.

A polícia acusa essas pessoas de terem planejado uma ação no escritório do Consórcio Norte Energia, “apesar de não existir nos autos uma única imagem comprovando isso”, diz Marco Apolo Leão, advogado e presidente da Sociedade Paraense de Defesa dos Direitos Humanos, que atua na defesa dos militantes. Também há acusações de danos, roubo, incêndio, desobediência, esbulho possessório, perturbação da ordem pública e formação de quadrilha.

Diante das ameaças de prisão da polícia divulgadas na imprensa, advogados do movimento entraram com um pedido de habeas corpus preventivo para garantir a liberdade dos perseguidos. Protocolado pela defesa na sexta-feira, 22, o pedido de Hábeas Corpus recebeu parecer favorável do Ministério Público, mas foi negado pela justiça na segunda-feira, 25. “Vamos recorrer dessa decisão e manter a posição de que ninguém falará na polícia, pois não conseguimos ter acesso a todas as peças do inquérito”, afirma o advogado. O depoimento de oito dos 11 acusados está marcado para quarta-feira, 27, em Altamira.

DEFESA
Além da dificuldade de acessar todas as peças do processo, a defesa dos integrantes do movimento Xingu Vivo alega que as investigações sobre o caso carecem de legitimidade e imparcialidade, já que as polícias civil e militar, em Altamira, são, em grande parte, “patrocinadas e financiadas pelas próprias empresas que constroem Belo Monte”, por conta de um termo de cooperação assinado com o governo estadual.

A defesa também diz que este é mais um caso de criminalização das lideranças de movimentos sociais e, por isso, uma grande rede de solidariedade e manifestações está sendo construída para apoiar os integrantes do movimento Xingu Vivo e as outras pessoas vítimas das acusações do Consórcio Norte Energia e da polícia. Uma nota de apoio aos militantes já conta com assinatura de 146 instituições da sociedade civil de todo o Brasil, entre eles a Sociedade Paraense de Defesa dos Direitos Humanos (SDDH) e o Movimento Nacional de Direitos Humanos (MNDH).

Ainda esta semana, a frente jurídica do movimento irá encaminhar um informe denunciando a criminalização dos ativistas para a ONU e a OEA.

Political persecution in Xingu

June, 28th 2012

Police Arrests 11 Activists Operating on Rainforest Fronts in Brazil

11 activists standing in solidarity with indigenous people against the Belo Monte dam project in the Brazilian Amazon were arrested after company overseeing the construction pressed charges against them on counts of theft, conspiracy, disturbance and other crimes.

The civil police of the state of Para, Brazil asked the Court of Justice to arrest 11 activists accused of participating in protests against the construction of Belo Monte dam during the event “Xingu +23”, taking place in the region. Law enforcement is waiting for a report from the juridical instances to pursue further action.

Among the defendants in the investigation are advisers and members of the Movimento Xingu Vivo Para Sempre (Xingu: Alive Forever), a priest who celebrated a public mass for the protest, a nun, a fisherman who had his house destroyed by the consortium, a documentary filmmaker of São Paulo and indigenista missionaries.

The police accuse them of having planned a direct action at the offices of Norte Energia consortium, responsible for the construction of Belo Monte dam, enumerating allegations of arson, trespassing, theft, public nuisance, disobedience, property damage and conspiracy. All despite not having a “(…) single image in file to prove that”, says Marco Apolo Leão, lawyer and president of the human rights legal society defending the activists.

Lawyers of the movement, facing threats of arrest by the police, filed for a preventive habeas corpus to ensure freedom of the persecuted. Filed by the defence on Friday, June 22, the habeas corpus application was approved by the prosecutors but denied by the court on Monday, June 25th. The decision will be appealed; the defence maintains that no one will testify at the police because they do not have access to all parts of the investigation. The testimony of eight of the 11 defendants was scheduled for Wednesday, June 27th.

Defence

Not only is the defence been denied full access to all documentation of the process, but the

Xingu Vivo movement argue that the investigations lack legitimacy and impartiality as the civil and military police in Altamira are largely sponsored and financed by the Belo Monte consortium. An official cooperation agreement was signed between the state government and corporations who are responsible for executing this project.

The defence also say that this is yet another case of criminalization of social movements, happening everywhere in the world. A large network of solidarity and demonstrations are building up around this confrontation between the corporate consortium, the police and the state. A note of support for militants has already been signed by over 150 civil society institutions throughout Brazil, including the Sociedade Paraense de Defesa dos Direitos Humanos (SDDH) and the Movimento Nacional de Direitos Humanos (National Movement for Human Rights – MNDH).

Still this week, the legal team of the movement will send a report to the UN and the OAS denouncing the criminalization of activists.

For further information:

Xingu Alive
Verena Glass / press officer +55 (11) 9853 9950
Ruy / press officer +55 (93) 9173.8389

http://xingu23sp.noblogs.org/post/2012/06/28/political-persecution-in-xingu-2/

CineOcupa: Batismo de Sangue


Venha assistir e conversar com a gente!!!

Filme: Batismo de Sangue
Quando: Nesta quarta, dia 27, às 20h
Onde: Tortura Nunca Mais – Rua Frei Caneca 986 – São Paulo-SP
https://calendario.sarava.org/pt-br/evento/cineocupa-batismo-de-sangue

Indignados invadem coletiva de imprensa do documento final da Rio+20


Rio de Janeiro, Brasil – Dois membros do movimento Occupy invadiram a coletiva de imprensa da Conferência das Nações Unidas sobre Desenvolvimento Sustentável, Rio+20, denunciando que o documento final não representa as vozes que lutam contra a degradação do meio ambiente e a opressão. Membro do Occupy Wall Street, Alexandre Carvalho e integrante do Ocupa Sampa, Maryana Sant’Ana se infiltraram na coletiva que estava ocorrendo na sala P3 – 7 e se sentaram próximos aos panelistas aguardando o inicio da coletiva marcada para as 2pm, que contava com chefes de estado, embaixadores, e alto escalao das Nacoes Unidas.

Quando um dos membros da mesa começou seu discurso, apontando que a causa da degradação ambiental e a quebra da economia global não era devida aos bancos mas sim proveniente da falta de ação dos governos, os dois ativistas ocuparam a frente do painel, pegaram duas flores que estavam decorando o local, e disseram: “Eles NÃO nos representam! Queremos uma democracia real! Estamos aqui para anunciar um novo tempo; um tempo de imaginação, poesia e sem ecocídio! NÃO AO GENOCÍDIO entre GERAÇÕES!”, quando foram retirados a força da sala pela segurança da ONU.

O documento final da Rio+20 foi marcado por uma frustração generalizada, com muitas vozes denunciando a falta de ambição, urgência e comprometimento real com o meio ambiente. Enquanto líderes de estado tiveram um discurso vazio em relação ao documento e as negociações, membros da sociedade civil organizada e ONGs ameaçaram remover seu apoio da declaração final.

“O controle das corporações dentro da ONU está minando as soluções reais provenientes de movimentos sociais de base”, diz Sant´Ana. “Vender o capitalismo verde como solução dos problemas ambientais do mundo é uma farsa – a solução consiste em solidariedade internacional, tecnologias de codigo aberto e uma nova consciência mundial.”

Uma petição pública e o imperativo do código aberto (software livre), declarações fundamentais, podem ser encontrados aqui: www.occupytheearth.net

Contatos:
Jogos Revolucionários, #Occupy Wall Street – USA
Email: ac3018@nyu.edu

#Ocupa Sampa – São Paulo
Email: ocupasampa@riseup.net

Occupiers Disrupt Closing Press Brief on Final Rio+20 Document


Rio de Janeiro, Brazil – Two members of the occupy movement disrupted the final press briefing of the United Nations Rio+20 Earth Summit on Sustainable Development, denouncing the final document as not representative of the voices in struggle against the degradation of the environment and oppression. Occupy Wall Street member Alexandre Carvalho and Ocupa Sampa Maryana Sant’ Ana infiltrated the media conference room P3 – 7 with no press credentials, sat close to the panelists, and waited until the brief started, at 2pm.

When one of the speakers started his address, citing the cause of environmental degradation and the crash of the world economy wasn’t due to banks but instead to the failure of governments to take action, the two
activists took to the center of the room, grabbed two flowers that were decorating the front of the panel, and said: “They do not represent us! We want a real democracy! We are here to announce a new time; a time of imagination, poetry and no ecocide! NO GENERATIONAL GENOCIDE!” when they were seized and forced out of the room by UN personnel.

The Rio+20 final document was marked by general frustration, with many voices denouncing its lack of ambition, urgency, and real commitment to the environment. While leaders of nation-states paid lip service to the document, members of civil society and NGOs threatened to remove their support to the final statement.

“Corporate take over of the UN is undermining the real solutions coming from grassroots social movements” , said Sant’Ana. “The attempt to market green capitalism as the solution to the world’s environmental problems is a farce – the solution is in international solidarity, open source technologies, and a new world consciousness.

A people’s petition and the Open Source Imperative, foundational statements, can be found here: www.occupytheearth.net

Contact:
Revolutionary Games, #Occupy Wall Street – USA
Email: ac3018@nyu.edu

#Ocupa Sampa – Sao Paulo
Email: ocupasampa@riseup.net

Les occupants interrompent la fermeture du rapport final du Rio +20 document

Rio de Janeiro, Brésil – Deux membres du mouvement ont interrempu la presse finale de la conférence  de Nations Unies Sommet de la Terre Rio +20 sur le développement durable, en dénonçant le document final comme non représentatifs des voix dans la lutte contre la dégradation de l’environnement et de l’oppression . Les occupant du Wall Street membre Alexandre Carvalho et Ocupa Sampa Ana Maryana Sant ‘Ana infiltraient la salle de midia de la conférence , sans identification, assisaient à proximité des panélistes, et attendaient jusqu’à ce que la plénière commençaient, à 14 heures de Brasília.

Lorsque l’un des haut-parleurs a commencé son discours, citant la cause de la dégradation de l’environnement et le crash de l’économie mondiale n’était pas à grace de les banques, mais plutôt à l’incapacité des gouvernements à prendre des mesures, les deux militants ont emmenée au centre de la salle, attrapé deux fleurs qui étaient décoré le devant du panneau, et dit: «Ils ne nous représentent pas! Nous voulons une vraie démocratie! Nous sommes ici pour annoncer un nouveau temps, un temps de l’imagination, la poésie et pas écocide! Pas de génocide GÉNÉRATIONNEL!” Toute suite, ils ont été saisis à force et exclu de la salle par le personnel de l’ONU.

Le document final de Rio +20 a été marqué par la frustration générale, avec de nombreuses voix, dénonce sa manque d’ambition, d’urgence, et d’un réel engagement pour l’environnement. Alors que les dirigeants des États-Nations  le document, les membres de la société civile et les ONGs ont menacé de retirer leur soutien à la déclaration finale.

Corporations assumées par l’ONU mépriser les vraies solutions qui viennent de la base des mouvements sociaux” a déclaré Sant’Ana. “La tentative de commercialiser le capitalisme vert comme une solution de les problèmes environnementaux du monde est une farce – la solution est dans la solidarité internationale, des technologies renovable, et une conscience du monde nouveau.

Une pétition des gens et l’impératif Open Source, les états fondamentaux, peut être trouvée ici: www.occupytheearth.net

Contact:
Revolutionary Games, #Occupy Wall Street – USA
Email: ac3018@nyu.edu

#Ocupa Sampa – Sao Paulo
Email: ocupasampa@riseup.net

Empört einzufallen Pressekonferenz der Abschlussdokument der Rio +20

Rio de Janeiro, Brasilien – Zwei Mitglieder der Bewegung besetzen die Pressekonferenz der UN-Konferenz über nachhaltige Entwicklung, Rio +20 eingedrungen und behauptete, dass das endgültige Dokument gibt nicht die Stimmen, die Bekämpfung von Umweltzerstörung und Unterdrückung. Besetzen Sie Mitglied der Wall Street, und ein Teil des Alexandre Carvalho nimmt Sampa, infiltriert Maryana Sant’Ana die Konferenz, die stattfinden in dem Raum P3 wurde – 7 und setzte sich neben den Referenten warten auf den Beginn der Konferenz für 02.00 Uhr geplant, die Köpfe hatten der Staat, Botschafter und hochrangige Vereinten Nationen.

Wenn eines der Mitglieder des Vorstandes begann seine Rede mit dem Hinweis, dass die Ursache der Umweltzerstörung und dem Zusammenbruch der Weltwirtschaft sei nicht auf Banken, sondern von der Untätigkeit der Regierungen, besetzten Aktivisten der beiden vorderen Platte, die zwei Blumen nahm waren schmücken den Ort, und sagte: “Sie repräsentieren nicht uns! Wir wollen eine echte Demokratie! Wir sind hier, um eine neue Zeit, eine Zeit der Phantasie, Poesie und Umweltzerstörung nicht ankündigen zu können! NICHT zum Völkermord zwischen Generationen! “Als sie aus der Kraft des Raumes wurden von UN-Sicherheitsrates entfernt.

Das Abschlussdokument der Rio +20 wird durch eine weit verbreitete Frustration mit vielen Stimmen zur Kündigung des mangelnden Ehrgeiz, Dringlichkeit und echtes Engagement für die Umwelt gekennzeichnet. Während die Staatschefs eine leere Diskurs in Bezug auf das Dokument und Verhandlungen haben, drohten Mitglieder von Organisationen der Zivilgesellschaft und NGOs, um ihre Unterstützung der Schlusserklärung zu entfernen.

“Die Kontrolle der Konzerne innerhalb der Vereinten Nationen untergräbt die wirklichen Lösungen von der Basis sozialer Bewegungen kommen”, sagt Santana. “Der Verkauf von grünen Kapitalismus als die Lösung der Umweltprobleme der Welt ist eine Farce – die Lösung liegt in der internationalen Solidarität, der Open Source-Technologien und einer neuen Welt Bewusstsein.”

Eine öffentliche Petition und der Imperativ des Open Source (freie Software), können grundlegende Aussagen hier zu finden: www.occupytheearth.net

Kontakte:
Revolutionäre Spiele, besetzen # Wall Street – USA
E-Mail: ac3018@nyu.edu

# Takes Sampa – Sao Paulo
E-Mail: ocupasampa@riseup.net

Ocupas+Xingu [em belém]


Aconteceu durante os dias 13 a 17 de junho o Xingu+23 – o Encontro dos Povos da Amazônia – que contou com a participação de comunidades indígenas e quilombolas, ribeirinhos e ativistas de diversos lugares do Brasil e do mundo. Muitas ideias, práticas e opiniões foram compartilhadas a respeito dos reflexos da Usina de Belo Monte na vida de todos, assim como estratégias foram discutidas a fim de parar a construção desta usina.
Um destes grupos era o dos guerreiros mundurukus, oriundos do rio Tapajós, que mesmo não sendo atingidos diretamente pela construção da Usina de Belo Monte, caminharam dois dias e uma noite para participar do encontro, se solidarizando com a causa que é comum a muitas comunidades indígenas, e demonstrando assim toda sua indignação para com a maneira como a natureza, especialmente os rios, têm sido ostensivamente mercantilizados. Enquanto isso seis hidrelétricas estão sendo planejadas no Rio Tapajós, o que talvez explique a intensidade de suas ações.
O que nós podemos aprender com isso? Tal demonstração de força nos leva a crer na necessidade de apoio mútuo – de uma mobilização maior; a ausência de diálogo, reflexo da infinidade de labirintos burocráticos que caracterizam nosso sistema de organização social desempoderando-nos, mina o poder de influência sobre as decisões políticas que afetam nossas vidas; a presença e ação dos Mundurukus, revela-nos a interdependência de uma luta que não é somente das comunidades afetadas, mas sim de todos nós – a Usina de Belo Monte e a Usina de Tapajós não são processos isolados, mas sim sintomas de uma política de desenvolvimento que nos mantém no papel de colonizados, exportando energia bruta; a urgência de tais ações nos tira do imobilismo e mostra a necessidade de atitudes mais contundentes. Belo Monte já é um problema real e Altamira é um reflexo disto.
Inspirados por toda esta força, ocupamos a praça da Trindade. Nós, membros dos Ocupas Belém, Sampa e São Luís, com muita indignação, retomamos o espaço público a fim de se contrapor não só à posição do Brasil na atual economia globalizada, mas também a própria lógica do capitalismo global. Entendemos que a prática de construção de barragens nos rios da Amazônia não é do interesse da população, mas sim das empreiteiras, dos políticos bancados por elas e dos grandes produtores de capital interessados na produção de energia barata, que desconsideram, ao contrário do que nos dizem, os custos socioambientais. Sabemos que é necessária a integração de esforços de todos para isso – saudamos e nos inspiramos pela iniciativa da Ocupa dos Povos, no Rio, que também busca ser um ponto de questionamento conjunto.

Quem se preocupa ocupa! Esta praça também é sua, estes rios são de todos nós. Venha compartilhar, construir, trocar experiências! Seja em praças, ruas e rios, ocupar é preciso! Do dia 19 ao dia 21, a Praça da Trindade é a Praça Xingu!